Un passaggio portentoso
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L’evento biblico del passaggio del Mar Rosso è certamente
uno dei più sensazionali tra quelli narrati nell’Antico Testamento e, per certi
versi, nell’intera Bibbia.
Alcuni studiosi hanno cercato di ricercare qualche
elemento storico concreto che si possa riferire a questa vicenda, che rimane
perlopiù collocabile in una dimensione di fede, ovvero come “miracolo” compiuto
da Dio.
Alcuni, ad esempio, hanno ipotizzato che il passaggio degli
ebrei non sia avvenuto tra le ampie e profonde acque del Mar Rosso, ma poco più
a nord, presso i cosiddetti Laghi Amari,
paludi poco profonde che, in alcuni casi, sono guadabili a piedi. In questo
caso l’evento “miracoloso” sarebbe il fatto che “proprio quando” il popolo
ebreo doveva passare la zona fosse guadabile, mentre non lo fosse più “proprio
quando”, non molto dopo, arrivarono gli egiziani.
Altri ricercatori, però, nel 2014 hanno ritrovato in fondo
al Mar Rosso, non lontano dalla costa di Israele, oltre 400 oggetti di
fattura egiziana (armi, armature e due navi da guerra) databili all’epoca del
faraone Akhenaton, contemporaneo di Mosè.